Negli ultimi anni, all’interno dell’industria agroalimentare, è cresciuta la consapevolezza che, oltre agli aspetti più tecnologici ed innovativi della sicurezza alimentare, la dimensione umana in un’azienda può avere un importante impatto anche sulla food safety e sulla qualità dei prodotti alimentari.
Le organizzazioni odierne, soprattutto quelle che esportano, non possono limitarsi alla sola formazione del personale devono sviluppare ed implementare una cultura condivisa e allargata ad ogni livello, in grado anche di rispondere in modo proattivo in caso di crisi, come definito dal GFSI TWG per la Food Safety Culture nel 2015 e ribadito nel Position Paper del 2018.
Non a caso si è arrivati all’aggiornamento del Codex Alimentarius, con il Reg CE 382, alla regolamentazione obbligatoria per la sicurezza alimentare. Infatti in seguito all’inclusione della cultura della sicurezza alimentare nei Principi generali di igiene alimentare del Codex Alimentarius (CXC 1-1969) e riconoscendo l’importanza della cultura della sicurezza alimentare per l’industria alimentare, la Commissione europea ha incluso la cultura della sicurezza alimentare nel Regolamento UE 2021/382 che è andato a modificare gli allegati del Reg. CE 852/2004.